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Percorso

L'alba dentro l'imbrunire. Una storia illustrata di Franco Battiato

 

 

L’alba dentro l’imbrunire. Una storia illustrata di Franco Battiato.

Non un semplice omaggio ma un ‘viaggio’ con gli amici di Battiato per conoscere l’uomo oltre che l’artista.

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"Piccolo Blu" Massimo Schiavon

 

"Piccolo Blu" Massimo Schiavon

 
     
 

Nuovo album per Massimo Schiavon, cantautore della scuola genovese e operatore culturale, distribuito da Egea Music. "Piccolo Blu" un “piccolo capolavoro” che si presta a una presentazione, inusuale e affascinante, per immagini e citazioni. Dodici tracce, dodici storie, dodici quadri, dodici fotografie.

 

Il volo degli amanti nel cielo di Parigi, “Il volo di Chagall”. Ecco la prima immagine, alzi lo sguardo a cercare il soffitto dell’Opera di Parigi affrescato da Chagall. Questa immagine si fonde e sposa il mondo poetico di Joseph C. Scott. Non lasciarmi mai, “Never Let Me Go” <<…asciuga i tuoi occhi, nessuna lacrima e nessun dolore, aggrappati a me con tutto il tuo vigore e non lasciarmi mai…>>.

 

Per Marc Chagall:<< Tutto il nostro mondo interiore è realtà, esso è forse più reale del mondo visibile. Se si definisce fantasia o favola tutto ciò che appare illogico, si dimostra soltanto di non aver capito la natura>>. Parole calzanti per “La voce dell’anima”:<< …dimmi come ti va, lucciola sola nella notte scura, dimmi come si sta, nell’anticamera della pazzia…>>.

 

Si apre quindi la pinacoteca del pensiero con “E magari si”. Dai cieli di Magritte ai colori di Mirò, dalla memoria persistente di Dalì ai profili di Modì, fino a intravedere i riflessi evanescenti della luce di Monet. Un piccolo assaggio:

“Infinite gratitude” Renè Magritte

“Paesaggio Catalano” Joan Mirò

“La persistenza della memoria” Salvador Dalì

“Ritratto di Jeanne Hébuterne” Amedeo Clemente Modigliani (Modì)

“Impression Soleil Levant” Claude Monet

Passando per “Via della pace” si arriva a “Blu”, fra un notturno di Chopin, un verso di Montale (Ossi di seppia) che ritorna alla memoria:<<… La casa delle mie estati lontane, /t'era accanto, lo sai, / là nel paese dove il sole cuoce/ e annuvolano l'aria le zanzare. /Come allora oggi in tua presenza impietro, / mare…>>, i disegni di Loutrec e le poesie di Prevert. Mi concedo il piacere di riportare “Parigi di notte”:

 

Paris at night

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte

 Il primo per vederti tutto il viso

 Il secondo per vederti gli occhi

 L'ultimo per vedere la tua bocca

 E tutto il buio per ricordarmi queste cose

 Mentre ti stringo fra le braccia.

                                            Jaques Prevert.

                                                                                                                              

Giunge così l’ora del “L' amore del tempo matto” e per “Quaranta lacrime “ sorride Monnalisa. La Gioconda di Leonardo Da Vinci. Da Monnalisa a "Fiammetta", il ricordo va a “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci.

 

Voliamo dunque “Senza ali”:<< …come gli innamorati della luce della luna e del blu di Van Gogh…, stando con i pazzi, gli angeli di Wenders, i senza ali rapiti da un metrò…>>. Altre immagini ci scorrono davanti agli occhi:

“Notte stellata sul Rodano” Vincent Van Gogh

Bruno Ganz nel “Il cielo sopra Berlino”

Il viaggio musicale e poetico sta per finire, ma “Scendi piano”, mostra “Il sorriso” e “I passi di una donna” ti avvolgeranno. Desidero chiudere proprio citando ”I passi di una donna”, canzone inedita di Enzo Jannacci ceduta o meglio donata a Massimo Schiavon:<< …In ogni vestito nuovo, c’è un vecchio vissuto, in ogni canzone nuova, un po’ di cinema muto…>>.

 

Sarebbe riduttivo augurarvi buon ascolto…Un CD da sentire, sfogliare, immaginare…Scatti d’autore. Quadri a pennellate precise. Dodici storie, dodici racconti, dodici canzoni in cui perdersi e ritrovarsi. Un disco ricercato e prezioso anche musicalmente parlando. Numerose le collaborazioni con musicisti di fama nazionale e internazionale. Basti ricordare la “perla” finale composta da Enzo Jannacci e arrangiata da Vincenzo Messina, la chitarra classica di Armando Corsi, il violino di Marcello Sirignano arrangiatore di Sergio Cammariere, il piano di Roman Gomez.

 

Un invito a soffermarsi e a prenderlo in considerazione…

 

http://www.massimoschiavon.it

 
     

Versus Retròattivo

 

 Versus "Retròattivo"

 
     
 

Primo lavoro come Versus, Daniele “Megahertz” Dupuis, Sandro Martino, Francesco Costantino, Andrea Dupuis in undici tracce per “Retròattivo”, datato 2011, etichetta Mescal.

 

 Viene definito pop-rock confidenziale, le sonorità catturano dal primo ascolto, hanno un “retrogusto” familiare, Pink Floyd, David Bowie, Franco Battiato, ritornano immediatamente in mente, lo ascolti e subito dopo vorresti nuovamente schiacciare play.

 

 

Il vero pregio di quest’album penso sia l’aver saputo ben calibrare le influenze retrò con il nuovo. Un CD dove le collaborazioni e le contaminazioni sono protagoniste, da Franco Battiato a Lele Battista, da Andy a Sergio Carnevale, fino quasi a far cantare Antonio De Curtis. In “Stare Alzati” si ascolta proprio la voce di Totò in più passaggi, voglio citarne uno su tutti:<<In Italia si fa tutto per soffocare l’arte…>>.

Mi sembra emblematico!

 

 

I richiami non sono finiti, non può passare inosservata la “chiusa” strumentale in “Profondamente Dentro” che ricorda Ennio Morricone.

La semplicità di ascolto non deve trarre in inganno, si nascondono testi molto interessanti. Non viene risparmiata la “critica” a una società sempre più burocratizzata, dove tutto è prodotto; anche la canzone. I Versus sono frastornati dal progresso, in “Melody Pops: <<I ragazzi fanno uso di elettronica…; vivono in simbiosi con il tempo moderno, investono in auto di lusso, stretta relazione ai social network, si scambiano password in cambio di sesso>>. E’ un invito ad afferrare le occasioni per parlarsi realmente di come ci si sente. 

 

 

 Molti i richiami alle cose semplici, la ragazza è farfalla, il fiore è simbolo del rispetto in amore: <<Non soffocare l’entusiasmo, mi raccomando ho in mano un fiore, … ti raccomando questo fiore>>, il vecchio grammofono diffonde musica e il suono della graffiante puntina accende i ricordi…

 

Per chiudere e non farsi mancare nulla, una bella filastrocca su cosa versi nel bicchiere…

 

Un disco da ascoltare o meglio da sorseggiare amabilmente.              

 
     
     

Massimo Gramellini "Fai bei sogni"

 

Massimo Gramellini "Fai bei sogni"

 
     
 

Un libro che desidero proporre anzi consigliare proprio com’è stato consigliato a me, con amicizia. Sono sicura che solo un vero amico possa consigliarti o regalarti un simile romanzo…

 

Come riportato nel risvolto interno della copertina, è un libro dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. Duecentonove pagine lette in una notte, senza interruzioni. A tratti la vista annebbiata non per il sonno ma per una lacrima che esigeva sciogliersi sul viso. A tratti un sorriso rubato dalla misurata ironia dell’autore. A tratti un groppo in gola. A tratti la sensazione di ghiaccio nello stomaco che cita anche lo stesso protagonista. Un libro che non solo parla del dolore ma della sua rielaborazione, del percorso lungo e tortuoso per arrivare alla pienezza della vita. Un bambino, un adolescente, un adulto che per placare le sofferenze si crea un mondo parallelo, irreale. Al suo demone dà forma e nome: Belfagor.

 

Come dice l’autore, un libro dedicato a chi cammina sulle punte come gli Elfi, le osserva a testa bassa, perché ha paura di guardare il cielo e anche la terra. Mi permetto di aggiungere, dedicato a tutti quelli che camminano incurvati in avanti, con le spalle intraruotate, ripiegati su se stessi, per non lasciare possibilità all’incontro, per allontanare e non permettere a nessuno di scardinare quel muro di dolore. Lo Zio del protagonista gli dà un consiglio, camminare per strada pensando di avere un filo da tendere tra il mento e l’ombelico. L’autore solo dopo molti anni, ormai adulto, con l’incontro dell’amore, della verità, del perdono, riuscirà a metterlo in pratica. Mi sembra un messaggio bellissimo, tutti noi dovremmo ricordarcelo uscendo da casa.

 

Un nero su bianco che non è solo un libro, solo un romanzo, ma è molto di più, è un dono. Un dono che nutre la mente e tocca l’anima.

 

Desidero chiudere proprio con le parole di Massimo Gramellini:<<Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi. >>

 
     

Lele Battista

 

 Lele Battista “Nuove esperienze sul vuoto”

 
     
 

Secondo album da solista per Lele Battista, etichetta Mescal, datato 2010.

Dodici tracce, dodici poesie, dodici esperienze sul vuoto per riempire il proprio vuoto.

 

Ho scelto di aprire la sessione musicale di “corpomenteanima” con questo lavoro perché perfettamente aderente alla mia visione di musica che nutre la mente e arriva all’anima.

Citando Gilbram Gibran Kahlil: <<La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta>>.

 

In questo CD, le parole “mente” e “anima” sono molto presenti ma soprattutto sono ponderate, mai banalizzate, “ricche” del loro profondo significato, sempre usate con il fine di “accendere” il pensiero.

 

Per Lele Battista: <<I raggi del sole muovono l’anima come una fuga d’amore; La mente nasce innocente, una tabula rasa, mostruosamente poi viene rimodellata; Le menti cadono nell’inverno; Nutrire la propria mente, ha a che fare con il contrario, con l’impossibilità di comprendere…>>.

 

E’ un disco sul “vuoto”, ma certamente non di contenuti, invita a soffermarsi, a liberare i propri emisferi cerebrali dalle informazioni superflue (pattumiera), per permettergli la comprensione dell’impossibilità di comprendere…

Quest’album consente all’ascoltatore per circa quarantasei minuti di entrare in un mondo parallelo, il “rumore” quotidiano gli gira intorno e per la durata dei dodici brani non lo fagocita.

Mi urge dire: “Una bella sensazione!”

 

In chiusura, è doveroso evidenziare la citazione di “Blaise Pascal”sul libretto allegato al CD:<<Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero. E’ con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e con il tempo che non potremmo riempire>>.

 

Per quanto mi riguarda pensare significa saper scegliere, saper discriminare, quindi essere liberi.

Risponderei con una citazione di Bertold Brecht: <<Il pensiero è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano>>.