Massimo Gramellini "Fai bei sogni" |
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Un libro che desidero proporre anzi consigliare proprio com’è stato consigliato a me, con amicizia. Sono sicura che solo un vero amico possa consigliarti o regalarti un simile romanzo…
Come riportato nel risvolto interno della copertina, è un libro dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. Duecentonove pagine lette in una notte, senza interruzioni. A tratti la vista annebbiata non per il sonno ma per una lacrima che esigeva sciogliersi sul viso. A tratti un sorriso rubato dalla misurata ironia dell’autore. A tratti un groppo in gola. A tratti la sensazione di ghiaccio nello stomaco che cita anche lo stesso protagonista. Un libro che non solo parla del dolore ma della sua rielaborazione, del percorso lungo e tortuoso per arrivare alla pienezza della vita. Un bambino, un adolescente, un adulto che per placare le sofferenze si crea un mondo parallelo, irreale. Al suo demone dà forma e nome: Belfagor.
Come dice l’autore, un libro dedicato a chi cammina sulle punte come gli Elfi, le osserva a testa bassa, perché ha paura di guardare il cielo e anche la terra. Mi permetto di aggiungere, dedicato a tutti quelli che camminano incurvati in avanti, con le spalle intraruotate, ripiegati su se stessi, per non lasciare possibilità all’incontro, per allontanare e non permettere a nessuno di scardinare quel muro di dolore. Lo Zio del protagonista gli dà un consiglio, camminare per strada pensando di avere un filo da tendere tra il mento e l’ombelico. L’autore solo dopo molti anni, ormai adulto, con l’incontro dell’amore, della verità, del perdono, riuscirà a metterlo in pratica. Mi sembra un messaggio bellissimo, tutti noi dovremmo ricordarcelo uscendo da casa.
Un nero su bianco che non è solo un libro, solo un romanzo, ma è molto di più, è un dono. Un dono che nutre la mente e tocca l’anima.
Desidero chiudere proprio con le parole di Massimo Gramellini:<<Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi. >> |
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